Chi Siamo

 

GRUPPO ALPINISMO: CHI SIAMO

IL GRUPPO ROCCIA

NOI ...

Il lavoro svolto in tanti anni e la formazione di un gruppo di istruttori preparati e competenti ha fatto si che il gruppo roccia rappresenti, in sintesi, le peculiaritá e gli obiettivi della sezione opitergina di appartenenza, tramite la passione e il volontariato nel suo aspetto migliore. Il gruppo é formato attualmente da una ventina di amici che alternano l'attivitá personale a quella didattico - formativa, condotta congiuntamente con le sezioni CAI di Ponte di Piave-Salgareda e di Motta di Livenza.

... E LA NOSTRA STORIA

• Dalla scalata al Campanile di val Montanaia realizzata nel 1930 dal concittadino Travain (effettuata in occasione dell'inaugurazione del rifugio Pordenone) un ulteriore approccio all'arrampicata su roccia si deve a Lorenzo Bottari verso la fine degli anni sessanta. L'impresa, come si sa, si concluderá con la morte del giovane scalatore al quale la sezione dedicherá e intitolerá, tempo dopo, il primo rifugio avuto in gestione alla Casera Costazza presso Falcade.

• Successivamente, dalla prima metá degli anni settanta l'alpinismo Opitergino significó soprattutto l'attivitá svolta dai fratelli Feltrin (Mario e Paolo) i quali, con il trentino Giorgio Libera, come loro giá aiuto-istruttore del CAI di Treviso, reclutarono compagni di cordata tra gli amici "di piazza" e nell'ambiente del rugby opitergino.

• E fu cosí che a Oderzo molti ragazzi scoprono l'alpinismo. Nel 1976 ben cinque opitergini frequentano un corso roccia con il Cai di Treviso.

• Particolare significato assunse in quegli anni l'apertura della "Via degli Opitergini" presso il Monte Pramper alle spalle dell'amato rifugio. L'impresa viene effettuata da Mario Feltrin con i compagni di cordata Paola Cantele, Eugenio "Kempes" Rusalen ed Eugenio "Tamba" Zambon.

• Dopo la parentesi dei fratelli Feltrin, il gruppo si consolida nella frequenza delle attivitá e con alterne fortune si affaccia agli anni ottanta quando compaiono all'orizzonte Renato Battistella, che in compagnia di una emergente forte scalatrice, Gabriella Bortot imprimeranno un rinnovato impulso all'attivitá alpinistica.

• A Renato e Gabriella si affiancheranno presto Roberto Princivalli e Mauro Zanuto che reduci da un corso roccia organizzato dal CAI di San Doná porteranno i nuovi fondamenti tecnici dell'attivitá alpinistica. I due faranno esperienze notevoli sulle varie pareti delle crode dolomitiche e successivamente organizzeranno, con l'aiuto di Armando "Billy" Ortolan di Eraclea, il primo corso roccia direttamente patrocinato dal CAI di Oderzo. Era il lontano 1991, e questo primo corso vedrá la partecipazione di ben sei allievi che concluderanno con esito positivo le prove finali di arrampicata su roccia. Fu la prima esperienza diretta dei nuovi istruttori di alpinismo Opitergini. In sequenza, l'entusiasmo e gli esiti positivi faranno riproporre i corsi anche negli anni a seguire.

• Ma sará un incontro del tutto casuale, avvenuto in montagna fra due alpinisti del neonato Gruppo Roccia Opitergino e un gruppo di alpinisti del CAI di Motta di Livenza (giá da anni impegnato ed affermato in corsi di alpinismo) a dare slancio a quell'unione di forze che, con l'ingresso ulteriore del Gruppo roccia di Ponte di Piave-Salgareda, porterá negli anni a venire alla creazione della Scuola di Alpinismo "Piave-Livenza."

• Successivamente peró, alla fine degli anni novanta, la sede centrale del CAI impone nuove regole e la conseguente obbligatorietá di formare degli istruttori di alpinismo titolati.Il primo della sezione di Oderzo a conseguire il brevetto e, nel 1993, Roberto Princivalli, che ottiene a pieni voti la qualifica di Istruttore Regionale di Alpinismo (I.A.)

• Due anni dopo anche suo amico e compagno di cordata Mauro Zanuto conseguirá lo stesso titolo; poi nel 2000 non accontentandosi di questa nomina, raggiungerá anche l'ambito titolo di istruttore Nazionale di Alpinismo (I.N.A.): il primo della nostra sezione.

• Da questo momento e per i successivi periodi il Gruppo Roccia del CAI di Oderzo, che inizialmente era formato da poche persone, comincia ad espandersi sia sotto il profilo umano che tecnico. Nel frattempo l'attivitá estiva su roccia si amplia verso nuove forme di alpinismo e discipline diverse. La voglia di vivere la montagna in tutti i suoi aspetti fa si che l'esperienza su "roccia" si estenda verso l'arrampicata sportiva, la salita su cascate di ghiaccio, lo sci-alpinismo, l'attivitá di misto in alta montagna ecc.